LE APUANE
















Le Alpi Apuane, per la loro varietà di contenuti concentrati nello spazio di pochi chilometri,
rappresentano una splendida realtà; un sistema montuoso curiosamente inclinato da NO a SE, che si eleva a margine dell'esigua piana costiera prospiciente il Mar Ligure, ( come attestano le caratteristiche della piattaforma sottomarina, da un punto di vista geologico il mar Ligure è compreso tra le coste della Liguria ed il Canale di Corsica. Da un punto di vista storico la linea di demarcazione tra il Mar Ligure ed il Mar Tirreno segue un percorso meno definito, allungandosi da Capo Corso fino alla foce del fiume Magra; la tradizione è solita seguire  questa seconda ipotesi, in ragione della quale le coste della Versilia e della Riviera degli Etruschi sarebbero bagnate dal Mar Tirreno).
Le Apuane arrivano a sfiorare i 2000mt. col Monte Pisanino  ( mt. 1946), le cui pendici ospitano il ramo destro del Serchio (di Gramolazzo), più lungo ma secondario come portata  per la forte infiltrazione carsica (30 milioni di metri cubi annui) .
Anche se nessuna vetta apuana supera i duemila metri, la catena annovera oltre al Pisanino altre dodici vette superiori ai 1700 metri; che dopo la Pania; la parte meridionale della catena si deprime a formare culminazioni comprese tra i 1317mt del monte Matanna ed i 1220 mt del monte Prano.
La particolare dissimmetria geomorfologica fa si che la catena non mostri un crinale regolare, ma piuttosto un complesso e tortuoso susseguirsi di creste dolomitiche, sbrecciate e dentellate, alternate a nudi e levigati versanti marmorei o a tondeggianti e prativi dossi scistosi.
La catena apuana si estende in direzione NO-SE tra la Versilia e la valle del Serchio con uno sviluppo di circa 50 km. La dorsale ponendosi come sparti acque tra il litorale tirrenico e la Garfagnana, degrada nell'estremità meridionale con le colline del camaiorese e della Val Freddana, mentre a settentrione si estingue repentinamente coi profondi solchi di Equi e della Valle del Lucido. La morfologia, aspra e scoscesa, si distingue nettamente da quella appenninica composta da Arenaria, per gli aspetti geologici rappresentati da calcari dolomitici e marmi.
Il complesso sistema di scorrimento delle acque degli strati permeabili superficiali alle notevoli profondità del suolo, ha generato un esteso e ramificato sistema di cavità sotterranee che annovera grotte e antri di fama internazionale; primo fra tutti L'Antro del Corchia. Il clima particolarmente umido ha contribuito allo svilupparsi di molte specie vegetali e l'isolamento della catena ha favorito la conservazione di stazioni di rifugio  con numerosi endemismi.



N.B.: I percorsi descritti potrebbero aver subito delle variazioni rispetto alla data di pubblicazione.
Ricorda inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni, riportate sul blog sono prettamente soggettive. In montagna, per motivi esclusivamente personali, ciò che è estremamente facile per qualcuno, potrebbe essere estremamente difficile per altri e viceversa. Quindi, durante le escursioni, sta al buonsenso di ciascuno di coloro che mi leggono, decidere quando e se proseguire o meno.

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